DAL DIARIO DI UNA BAMBINA TROPPO OCCUPATA 

(Einaudi Ragazzi - Storie e rime)

Premio Selezione del Bancarellino 2001

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disegni di Grazia Nidasio

Caro diario

oggi ti devo scrivere qui nel bagno perché se sto di là con la mamma poi lei ti vuole leggere. Io le ho detto che non si poteva, perché un diario è una cosa molto personale. Quando me l’ha regalato, me l’ha detto proprio lei! Ora però sembra che se ne sia dimenticata e dice invece che una bambina non deve avere segreti peri suoi genitori. Io non ce li ho mica i segreti, però tu sei il mio diario e ti scrivo e ti leggo solo io.

Ieri è stata una giornataccia : a scuola quella spiona di Rita, quella smorfiosa a cui i genitori hanno già comprato la scatoletta con gli smalti e le ciprie per truccarsi, ha detto a Giuseppina, la maestra di matematica, che io stavo copiando il problema. Non era mica vero ! Quello l’avevo già copiato prima : stavo solo controllando con Licia se era proprio tutto uguale ! Licia è la più brava della classe in matematica, capisce tutto. Invece io sono più brava di lei a scrivere. Così ogni tanto ci facciamo un piccolo favore : io le presto qualche idea e le correggo gli errori nei testi e lei scrive i problemi tenendo sotto alla pagina la carta carbone e un altro foglio. Poi, siccome è velocissima, in cinque minuti finisce e mi passa il foglio con la soluzione. Così sul suo quaderno io non devo guardare mai e la maestra Giuseppina fino a ieri non ci aveva mai pescato.

Durante la ricreazione, quando siamo usciti nel parco, mi sono messa a correre dietro a Rita perché volevo picchiarla. Anche se io sono più piccola, lei ha avuto paura e mi ha chiesto di fare la pace. Mi ha detto che se non la picchiavo mi faceva giocare con lei con i trucchi. Allora non l’ho picchiata. Ci siamo messe in un angolo del giardino a provarci gli smalti sulle unghie : a me piacevano un sacco quello color argento con i brillantini e quello giallo fosforescente. Così mi sono dipinta un’unghia d’argento e un’unghia di giallo. Invece Rita si è fatta le unghie tutte verdi che sembrava un mostro spaziale.

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