SCENEGGIATURE

 

 

GUERRA ALLA GRANDE MELANZANA  

Rossi in pigiama sta divorando soddisfatto il suo minestrone. Elvira imbronciata sfaccenda in cucina.

ROSSI - Ci hai messo troppi fagioli, Elvira ! Però sono contentissimo lo stesso di mangiarlo. Anzi, non ho mai mangiato niente di più buono !

ELVIRA (scocciata) - Stai via tutto il giorno e quando torni tutto quello che sai dire è (gli fa il verso)

 

"... Uhmmm ! Com’è buono ! Ci sono troppi fagioli..."

Si può sapere invece dove sei andato ?

  1. (sorpreso) - È vero ! ? Non ti ho ancora raccontato nulla. Ma ero così contento di essere di nuovo a casa dopo tanto tempo !
  1. (stizzita) - Sei stato via tutto il giorno e mi hai lasciato andare da sola da mia sorella coi bambini. E poi sparire così, di notte, senza dire niente...
  1. (tono di scusa) - Ma ti ho lasciato un biglietto !
  1. (sempre più arrabbiata) - Ah, sì certo ! Il biglietto ! "POCHI FAGIOLI NEL MINESTRONE, SERVA ! IL PADRONE TORNA STASERA. GOOD BYE !" ( va al lavandino e apre un rubinetto)

Insomma, mi vuoi dire dove sei stato ?

  1. (stupito lui stesso) - Non ci crederesti mai. Quasi non ci credo neanch’io !
  1. (concreta) - Tu non ti preoccupare e comincia a raccontare. Decido poi io se crederti o meno.
  1. - Beh, ti ricordi quella notte di tanto tempo fa quando trovai quello spaziale nel bagno ?
  1. - Quale spaziale ? Ah, quello strano animale verde con tutte quelle zampe ! Ma non è stato tanto tempo fa : è stato solo ieri notte.
  1. (si batte una mano sulla fronte) - Ah, già, è vero ! Il tempo è tornato indietro. Hai ragione. Comunque non era un animale, era uno extraterrestre di un pianeta chiamato Melissa. È andata così : io ero nel mio letto che dormivo, quando a un tratto...

(il rumore dell’acqua che scroscia nel lavandino diventa la musica che introduce il flashback. Si apre uno dei finestroni e si vede il bagno con dentro XYZ. Scompare nel buio Elvira e Rossi si sposta furtivo verso la nuova scena. Il pupazzo di XYZ ora si muove. Rossi lo vede e sobbalza.)

 

scena prima, del bagno

 

ROSSI (terrorizzato) - Ahh !! Ahh !! Aiuto ! Aiuto! -.

XYZ (rintanandosi ancor più sotto al lavandino) - Aiuto ! Aiuto ! -

ROSSI - Sto sognando ! È sicuramente un sogno ! Ora mi sveglio ed è sparito. (Chiude gli occhi, li stropiccia, ma quando li riapre l'incubo è ancora lì ) - Oh no ! È ancora qui ! Vada via signor incubo! Non mi faccia del male, la prego !

XYZ (più spaventato dell'uomo) - Non sono un incubo, ma un esploratore spaziale. E poi ho paura che mi faccia del male lei!

ROSSI (meravigliato) - Io farle del male ? - (si muove all'indietro verso la porta, di un millimetro alla volta) - Io non ho nessuna intenzione di farle del male! Non saprei come farle del male! (isterico) Non ho mai fatto del male a nessuno io!

XYZ (rincuorato e conciliante fa capolino da sotto la vaschetta di ceramica) - Se non le dispiace troppo allora io me ne andrei.

Rossi (balbettando) - Certo, ma s’immagini, vada pure... - (sempre arretrando inciampa in un accappatoio e cade a terra. Rimane quindi lì a guardare a bocca aperta lo strano essere che si arrampica lesto sulla finestra e scompare dall'altra parte) Ma tu guarda cosa mi va a capitare : un incubo spaziale che parla italiano ! ITALIANO ? -

 

(corre veloce alla finestra e si sporge fuori) - Senta lei, signor esploratore spaziale, mi dica una cosa. Com'è che parla la mia lingua?-

XYZ (perplesso, fermandosi sul terzo gradino) - Veramente mi stavo proprio chiedendo adesso anch'io come mai lei parlasse la mia lingua così bene. È forse stato qualche volta su Melissa, il mio pianeta?-

ROSSI (senza più quasi paura, disinvolto) - No... (ci pensa un attimo, poi trova ciò che cerca) Però sono stato una volta a Parigi da mia zia Luisa. (cambia espressione, fra l’ammirato e il dubbioso) Forse lei ha qualche macchina speciale che traduce istantaneamente tutte le lingue ? -

XYZ (categorico, sempre fermo sul terzo gradino della scaletta) - No, non ho nessun traduttore automatico e non so parlare nessun'altra lingua che la mia, il melissiano. Io pensavo che lei avesse qualcosa del genere! -

ROSSI (meravigliato e del tutto ormai senza più paura) - Questo è veramente incredibile ! (riflette un attimo) Senta, mi dispiace di essere stato un po' brusco, ma non mi capita spesso di trovare uno spaziale sotto al lavandino del bagno. Forse le posso offrire qualcosa, che so io, un the? E intanto che ci prendiamo il the mi piacerebbe che lei mi raccontasse del suo pianeta. Se vuole, io le posso spiegare qualcosa del mio. -

XYZ (molto interessato) - Come si chiama questo pianeta dove sono atterrato ? -

ROSSI (didascalico) - Questa è la terra, ed io sono un uomo. Ma entri, la prego, mi dispiacerebbe davvero se lei se ne andasse così !

XYZ (riflettendo a voce alta tra sé e sé) - Questo tipo mi sembra sincero. E poi chissà che cos’è un the ? Mah ? Magari mi piace. Va bene, facciamo amicizia col terrestre !

 

(ridiscende le scalette e si infila per la seconda volta nella finestra del bagno. Rossi lo accoglie con la mano tesa).

- ROSSI (assai formale) - Rossi Marco, geometra Rossi Marco, piacere! XYZ (annusa la mano con interesse, poi allunga le quattro gambe in tutte le direzioni) - XYZ-23, esploratore di terza categoria, del pianeta Melissa !

ROSSI (imbarazzato) - Venga, venga in salotto, si accomodi, che le preparo una tazza di the. Oppure un caffè o quello che desidera. -

 

(Escono di scena per rientrare dopo poco in un altro riquadro. Lo spaziale segue docilmente Rossi. Cammina solo con due gambe e tiene le altre due sollevate. Oscilla due delle braccia lungo i fianchi, mentre le altre due le ha in tasca. XYZ si ferma a guardare un quadro e fischia con interesse. Rossi si gira e gli fa segno di tacere.)

 

ROSSI (sibila sottovoce) - Schhhh !!! Se si svegliano mia moglie ed i bambini siamo fritti!-

 

 

(XYZ-23 annuisce complice, ma non ha ancora fatto altri due passi che si blocca davanti ad un ficus ed emette un suono potentissimo modulato in due toni come le ambulanze.)

 

XYZ (fortissimo) - Nih-noh!Nih-noh! Nih-noh! Nih-noh!-

 

 

(Le antenne gli girano vorticosamente sul capo, testimoniando una profonda agitazione.)

 

ORESTE (a destra) - Papà, mamma !-

CATERINA (a sinistra) - Mamma, papà !-

ROSSI (rassegnato) - Siamo a posto, si sono svegliati !-

ELVIRA (esce da una porta, coi bigodini in testa, voce querula) - Marco, lo sai che non voglio che porti animali in casa !-

ROSSI (ragionevole) - Vedi cara, non è un animale. È un marziano, anzi un melissiano, insomma uno spaziale. -

ELVIRA (concreta e autoritaria) - Non dire scemenze e metti fuori quel cane... o quella scimmia...o quello che è! -

 

 

(Intanto anche i due bambini sono usciti nel corridoio)

 

ORESTE (affascinato)- Bello papà, che cos'è? È per me ?

CATERINA (giuliva) - Guarda ! una scimmietta verde con le antenne ! -

ROSSI (leggermente infastidito dalla situazione) - Non è una scimmietta! E' uno spaziale !-

ORESTE (entusiasta) - Un vero spaziale !!! -

CATERINA (cinguettando) - Carino !-.

 

 

(Intanto, XYZ-23 se ne sta rigido davanti alla pianta di ficus da appartamento e continua fare l’ambulanza terrorizzato.)

 

ELVIRA (cocciuta) - Io quest'animale spaziale non lo voglio in casa !-

ORESTE (frizzante)- Posso portarlo a scuola domani papà?

CATERINA - Posso pettinarlo come le mie bambole ?-

ROSSI (sbottando esasperato) - Tutti zitti !-

 

 

(Trascina lo spaziale rigido come il legno lontano dalla pianta. Tutti li seguono: sembra una. L'extraterrestre si calma: smette di ululare, le antenne rallentano e i muscoli si rilassano.)

 

Rossi (gentile) - Perché gridava a quel modo, signor 23 ?

XYZ (affannosamente) - La pianta... Quella pianta mi guardava male...-

 

 

(Oreste e Caterina cominciano a ridere.)

 

ROSSI (minaccioso) - Volete un ceffone voi due ?

 

 

(I bambini tacciono immediatamente. Rossi si gira e guarda feroce la moglie che ha già aperto la bocca per dire la sua. Elvira nota lo sguardo del marito e non dice nulla.)

 

ROSSI (rassicurante, rivolto a XYZ) - Il mio ficus non deve farle paura, è solo una pianta. Non può guardarla male !-

XYZ (dubbioso) - Mah ! Sarà come lei dice, ma quella mi ha dato un'occhiata che non mi è piaciuta per niente. Mi sono sentito perso, divorato, ridotto in clorofilla!

ORESTE (curioso) - Ma che razza di piante ci sono sul tuo pianeta ?-

ELVIRA (testarda) - Io lo metterei fuori di casa subito!

XYZ-23 (si siede con le quattro gambe incrociate e sibila affannosamente) - Fino a qualche anno fa, le piante di Melissa non erano pericolose: avevano radici che affondavano nel terreno e si nutrivano dei sali minerali che vi trovavano. Le loro foglie crescevano in armonia nella luce dei nostri due soli. Poi i nostri scienziati hanno pensato bene di migliorare la produzione delle nostre piante da frutta ed hanno iniziato a fare esperimenti: modificando i geni sono state migliorate le specie in modo che all'inizio sembrava entusiasmante. C’erano piante capaci di tirar su le radici in caso di siccità e di andare a cercarsi l'acqua altrove; piante grasse capaci di darsi da sole una cura dimagrante; ( Ohhh ! di meraviglia della famigliola) piante magre in grado di avvisare il contadino se il concime era insufficiente o sbagliato; piante d'appartamento capaci di mutare colore per intonarsi a quello della mobilia giardini così profumati da ubriacare ( Nohhh ! di meraviglia della famigliola). Poi avevamo creato alberi che avevano imparato a produrre frutti di forma cubica più facili da inscatolare. (Eehhh ! di meraviglia della famigliola) Altri frutti avevano invece sviluppato una buccia così resistente da sembrare una lamina di metallo: erano inattaccabili dagli insetti, però per mangiarli serviva l'apriscatole( Iihhh ! di meraviglia della famigliola). Avevamo poi di fabbriche di funghi a crescita rapida, dove questi crescevano e ricrescevano così in fretta che gli operai melissiani, fermi davanti ai vivai, tagliavano, impacchettavano e non avevano ancora chiuso il pacchetto che già c'era pronta una nuova nidiata di funghi (Uuhhh ! di meraviglia della famigliola).

ROSSI - E allora perché la spaventano le piante ?-

XYZ - Beh, ecco... Veramente qualche anno fa è successo qualcosa che ha cambiato tutto: una melanzana mutata geneticamente è fuggita dal laboratorio e si è messa a capo di una specie di rivolta delle piante. -

ROSSI (sorpreso) - Incredibile ! Avete anche voi le melanzane !-

ORESTE (deciso e disgustato) - A me non piacciono le melanzane !

ELVIRA (insistente) - Metti fuori questo spaziale !

 

 

(XYZ-23 si gira verso di lei e col suo naso a trombetta l'annusa con vivo interesse. La signora Elvira fa un salto all'indietro scandalizzata e grida con disappunto.)

 

ROSSI - E com'è andata a finire la rivolta delle piante ?

XYZ-23 (fischia in tono drammatico) - All'inizio non sembrava niente di grave. Ci furono solo episodi che lì per lì sembrarono perfino buffi: un giardiniere fu catturato da una pianta di edera che per tre ore gli fece spietatamente il solletico; (risate) una famiglia che faceva un pic-nic si vide sbriciolare la tovaglia dal cespuglio a cui l'aveva appoggiata; (risate) una partita di calcio fu interrotta perché l'erba del campo cresceva così in fretta che i giocatori, dopo quattro calci, dovevano cercare la palla in mezzo ad una savana...-

ROSSI (stupito ed eccitato) - Anche da voi si gioca a calcio ? -

CATERINA - Papà posso pettinarlo allora ? -

ORESTE - Avete anche le figurine ? -

ELVIRA - Mettilo fuori ! -

XYZ (con naturalezza) - Certo che giochiamo a calcio ! È il nostro sport preferito : su Melissa si gioca da tempo immemorabile. C’è chi dice da migliaia di anni. Ma mi tolga una curiosità voi terrestri, come fate a giocare con due sole gambe ?

ROSSI (lieto di spiegare) - Dunque, intanto si gioca in undici per squadra, fra attaccanti e difensori...

ORESTE (con foga) - E se un attaccante sta dietro ai difensori, quello si chiama "fuorigioco" !

CATERINA (indignata) - Ehi, volete smetterla voi due ! Riuscite a parlare di calcio anche con uno spaziale!?! Sapete che a noi donne l'argomento non interessa e ugualmente intavolate tutta 'sta radio-cronaca ! -

ORESTE (sfacciato) - Perché vuoi forse raccontargli una delle "telenovele" che ti guardi tu ? -

 

 

(I bambini litigano e Rossi e l’Elvira li separano.)

 

ELVIRA - Mandalo via Marco, hai visto che fa litigare i bambini!

ROSSI (infastidito) - Schhh ! ! ! Li perdoni, signor 23, sono bambini, sa com'è. Prima ci stava dicendo che ora i problemi con le piante sono più grossi...-

XYZ (fischiando in modo tetro) - Sì, ora i problemi sono enormi! La melanzana intelligente, la Grande Melanzana, ha compiuto lei stessa esperimenti e manipolazioni sulle altre piante e le ha istigate contro di noi, creando in pochi anni un esercito spaventoso di vegetali che sta piano piano prendendo possesso del nostro pianeta. -

 

 

(Riprende un attimo fiato e poi, sempre con le antenne basse continuò)

 

XYZ - Cominciammo ad accorgerci che qualcosa non andava quando cominciarono a sparire i contadini. Prima uno qui, poi un altro là ed infine ne scomparvero migliaia e migliaia su tutta la faccia del pianeta. Dapprima pensammo che si trattasse di nemici che venivano dallo spazio, poi però scoprimmo che i contadini venivano circondati dalle loro stesse piante, nei campi, negli orti. Poi venivano assaliti e divorati. Io stesso sono stato assalito nel mio orto dalle carote e dalle cipolle. Per fortuna erano piante giovani ed inesperte e le ho uccise tutte: ho disintegrato le carote con il mio laser e quando questo si è inceppato ho finito a morsi le cipolle. -

ROSSI - TERRIBILE !-

CATERINA (disgustata) - Proprio terribile ! Mangiare cipolle, bleah !-

ORESTE (da impunito) - A me le cipolle piacciono !-

ELVIRA ( tuona indignata) - Non è vero ! Non le mangi mai! Se tu fossi un bravo bambino le assaggeresti almeno! Signor animale marziano, glielo dica lei che le cipolle fanno bene al cervello perchè contengono il fosforo, o il potassio, o il "cipollio", o quello che è. Ha detto il medico che... -

ROSSI ( autoritario) - Zitta ! Non cominciare con una delle tue interminabili tiritere ! Lascia parlare il signor 23 del suo mondo. Ad Oreste le raccomandazioni sulle cipolle le farai tu più tardi.-

 

 

(Borbottando l'Elvira incrocia le braccia, mette il broncio e tace. XYZ fischia in modo sempre più lugubre e comincia una specie di pantomima illustrativa con musica drammatica sotto, mentre una voce fuori campo racconta.)

 

VOCE FUORI CAMPO (tono epico) - Xyz raccontò che le piante, dopo aver cacciato dalle campagne e dalle foreste i Melissiani, avevano cominciato ad invadere le città e ad entrare nelle case. Prima era stata una cosa quasi impercettibile: ciuffi d'erba che crescevano sui muri, fiori che bucavano l'asfalto delle strade, radici che sollevavano piccole gobbe sui marciapiedi. Poi però si era capito che si trattava di una vera e propria invasione: qualcuno, svegliandosi alla mattina, scopriva che nel suo giardino gli alberi erano raddoppiati; qualcun'altro si trovava improvvisamente i muri della casa ricoperti di edera o di glicine; qualcuno cominciò ad accorgersi dell'aspetto minaccioso che avevano ora le piante del parco o del viale.

Infine cominciarono gli attacchi : un vigile ad un incrocio era stato rapito da due piante acquatiche uscite da un tombino. Di lui non si è mai più trovato neppure il fischietto ! Un postino era scomparso attraversando le siepi di un vialetto d'ingresso. E poi un ciclista assalito da una quercia, due bambini erano stati catturati da un platano e tanti, tanti altri ancora.-

 

 

(La musica si spegne e XYZ-23 resta un attimo in silenzio con le antenne basse e con l'aria triste. Poi riprende a parlare)

 

XYZ (drammatico) - Mi ricordo che un giorno, passando in casa vicino ai miei vasi di fiori, ebbi l'impressione di essere osservato. Lì però non c'era nessuno, solo io ed i miei fiori. Quando mi spostai però essi mi seguirono con le corolle, fissandomi intensamente. Mi sembrò addirittura di sentire il garofano ridere in modo cattivo, quasi un ringhio.

ROSSI (catturato) - E come ve la siete cavata ?

XYZ (pratico) - Abbiamo bruciato con i nostri laser tutte le piante che crescevano nelle case e fra le case. Poi abbiamo chiuso le nostre città dentro campane di metallo. Purtroppo la maledetta melanzana continua a fare esperimenti e pare che sia riuscita a mutare geneticamente i cetrioli, in modo da far produrre loro una sostanza che corrode il metallo delle campane. Per questo sono stato mandato qui: il nostro re AAA-1 mi ha ordinato di cercare in questa parte dell'universo nuove piante che possano sostituire quelle diventate pericolose. Quelle ormai dobbiamo distruggerle tutte, o loro distruggeranno noi !-

ELVIRA (piagnucolando) - Mandalo via Marco, l'animale mi vuol rubare i gerani .-

CATERINA (divertita) - Lo spaziale fa la guerra con le melanzane !?! -

ORESTE (imperterrito) - Posso portarlo a scuola domani, papà ?-

ROSSI (esplode come un vulcano) - TUTTI A LETTO ! BASTA CON TUTTE LE VOSTRE CHIACCHIERE!

 

 

(Scalpiccio veloce, rumori di porte che sbattono. Silenzio. Cigolio di un’ultima porta.)

 

ELVIRA (querula) - Mi raccomando, non fare tardi. E ricordati di mettere fuori il marziano prima di tornare a letto !-

 

 

Porta che sbatte.

 

XYZ (fischia di sollievo, poi dice cortese)

- Simpatici! -.

ROSSI (non troppo convinto) - Sì, ma qualche volta mi sento come un domatore che deve insegnare un esercizio difficile ad un branco di tigri feroci e anche un po' deficienti.

 

XYZ (allargando le braccia dispiaciuto) - Beh, ora io devo proprio scappare! È stato un vero piacere conoscerla, signor Rossi, ma devo raccogliere almeno un centinaio di specie vegetali interessanti prima di poter tornare su Melissa.-

 

 

Si gira e trotterella con le quattro gambette verso la finestra del bagno. Rossi lo guarda spaesato, senza sapere che fare : va avanti e indietro indeciso.

 

VOCE FUORI CAMPO (super epica, musica tipo cavalcata delle Valchirie) - Ma il signor Rossi aveva trascorso, fino a quella notte, la più normale delle esistenze: lavoro, casa, figli, affitto, televisione, bollette del gas, vacanze a Rimini (pensione completa)... Mai era stato rapito da una banda di Tuareg sulle dune del Sahara e mai aveva combattuto con le tigri di Mompracem nel Borneo; mai aveva cavalcato verso ovest in testa ad una carovana e mai aveva cacciato il leone nella savana. Insomma, non si poteva certo lamentare troppo della sua vita, ma non aveva mai vissuto un'avventura che fosse una.

E ora, improvvisamente, nel cuore della notte, l'avventura era arrivata : era un piccolo extraterrestre verdognolo che parlava in perfetto italiano e andava a caccia di piante ... Un'occasione così non se la poteva certo fare scappare! Rincorse

ROSSI (gridando sottovoce) - Signor 23, mi aspetti, vengo con lei! Posso farle da guida. Ho visto in televisione un sacco di documentari sulla natura e così conosco due o tre zone sul pianeta ricche di piante molto interessanti. Mi porti con lei... Raccogliamo le piante e stasera lei mi riporta qui a casa mia. -

XYZ (dubbioso) - E' sicuro che a sua moglie questo suo giretto farà piacere ?-

ROSSI - Credo proprio di no, ma oggi è domenica e non devo lavorare. E poi lei ha promesso ai bambini di portarli a giocare dai cuginetti, i figli di sua sorella. Brrr !!! Mi vengono i brividi solo a pensare a quelle pesti tutte assieme. Mi porti con lei: a mia moglie lascio un biglietto e poi ci penserò stasera a litigare con lei. -

XYZ - Per me va bene. La ringrazio ! -

 

ROSSI (contentissimo scrive un biglietto per la moglie sillabandolo a voce alta) - FAC-CIO UN GI-RET-TO CON LO SPA-ZIA-LE. TOR-NO PER CENA: NON MET-TERE TROP-PI FA-GIO-LI NEL MI-NESTRONE. BACI, MARCO.-

 

VOCE FUORI CAMPO (tono epico minore, meno enfasi) - Salendo la scaletta dell'astronave pensava col cuore gonfio d'orgoglio, che se non era il primo uomo che viaggiava su una navetta extraterrestre, era però sicuramente il primo geometra a volare dentro un cocomero arancione.

 

 

Fine della prima scena

 

 

 

Riappare Elvira che lavora, si torna al presente. La donna conversa tranquilla, senza dar troppo peso né credito alle parole di suo marito.

 

ELVIRA - Sì, me lo ricordo bene quello strano animale : faceva litigare i bambini e sono contenta che tu l’abbia portato via.

ROSSI (con precisione) - Ma non sono stato io a portarlo via. È stato lui che ha portato via me ! Siamo stati a raccogliere alberi in Amazzonia, in Polinesia, in Messico, in Cina. Infine siamo andati sulo suo pianeta, Melissa.

ELVIRA (ironica) - Certo, sì. E magari pure con un’astronave ! 

ROSSI (eccitato) - sì, BRAVA, CON UN’ASTRONAVE. Anzi, una stranissima astronave... (Rossi racconta lentamente, mentre si apre lo sportello di un grande armadio e appare CQ in volo lineare) Aveva la forma di un grosso cocomero arancione ; dentro non c’erano né leve né bottoni : c’era solo un materasso ; si guidava col pensiero e se pensavi male di lei ti frullava come un frappè ! (Rossi saltella, si agita e si rotola a piacere mentre l’astronave rimbalza nel cielo buio dell’armadio).

ELVIRA (non si lascia prendere dalla magia del racconto) - Perché non dici invece che sei stato tutto il giorno a giocare a carte in un bar con gli amici ?

ROSSI (scrollando il capo) - Perché non è vero. Sono andato lontanissimo, con l’astronave permalosa e ho conosciuto il re di Melissa.

 

 

La signora Elvira si mette a tagliare con colpi secchi delle verdure. I colpi trascendono nella colonna sonora. Quando la musica si interrompe, con tre colpi secchi una voce stentorea annuncia il re AAA 1. Compare con fare dimesso il sovrano.

 

 

 

scena seconda, il re di melissa

 

ROSSI (un po’ deluso) - Non se la passa proprio bene il vostro re, signor 23. -

XYZ (sottovoce) - No, non si faccia ingannare dall’aspetto : sta benissimo. è proprietario di mezza galassia qui da noi. E' solo che è un re molto democratico .

 

 

Poi corre ad abbracciare il re. I due melissiani si avvinghiarono in un complicato ed affettuoso abbraccio ad otto braccia e fischiarono e strombettarono a più riprese per il piacere di rivedersi.

AAA1 (esageratamente felice) - Come stai vecchio pirata dello spazio ! Ti credevo ormai prigioniero dei peperoni o schiavo della melanzana ribelle. Dove sei stato birbantello ? Mi hai fatto stare in pensiero! Ehi ciambellano ! Vieni a vedere chi è arrivato! C'è quel girandolone di XYZ-23 ! -

 

( Si accorge di Rossi e sobbalza preoccupato, si nasconde dietro xyz. Il tono è subito meno cordiale.) - Che animale è quello ? Dove lo hai trovato ? Trovi sempre roba strana tu quando vai in giro ! E' uno scimmione ? Morde ? -

xyz - Non è un animale! E' un uomo, un geometra, e l'ho portato dalla terra, un pianeta lontano sedici pieghe dell'universo da qui. -

 

 

(Il signor Rossi si fa avanti e si presenta con un inchino pieno di sussiego.)

 

- Geometra Marco Rossi, piacere di conoscerLa Maestà. -

AAA-1 (terrorizzato) - EEEEK ! PARLA !!! LO SCIMMIONE PARLA ! (si nasconde con un balzo dietro ad un divano azzurro come lui) E' ammaestrato ! ? Come hai fatto ad insegnargli a parlare? -

XYZ (cerca di tranquillizzarlo) - Io non gli ho insegnato proprio nulla re. La cosa strana è che sulla terra gli abitanti, gli uomini, parlano esattamente come noi ed abitano in case che assomigliano alle nostre in tutto e per tutto. Il geometra Rossi è stato molto gentile: mi ha aiutato nella raccolta delle piante e si è offerto di aiutarci nella nostra lotta contro i vegetali ribelli. Per questo è qui. -

AAA 1 (borbotta poco convinto) - Un geometra con solo due braccia, due gambe e senza antenne ! Tutto ciò è davvero insolito...-

 

 

Arriva in quel momento il ciambellano di corte. Entra, si inchina al re, ma come vede il signor Rossi strabuzza gli occhi, piomba in ginocchio e manda un grido.

 

CIAMBELLANO (estatico) - IL DIO ROSSO !!! - (poi si inchina faccia a terra)

AAA1 (disgustato) - E perché mai costui dovrebbe essere un dio, stupido ciambellano ? -

CIAMBELLANO (senza neanche tirar su la fronte da terra)- Maestà, le sue gambe ! Le sue braccia ! Nel Grande Libro Sacro della nostra religione sta scritto che il Dio Rosso aveva solo due gambe e due braccia quando venne fra noi un milione di anni fa per donarci il fuoco e la conoscenza ! -

AAA1 (con disprezzo) - Bah ! Sciocco ! Ti puoi rialzare: costui non è un dio, è solo un "uomo", un abitante di un pianeta lontano che mio nipote XYZ-23 ha portato fin qui. E tu sei un somaro ! -

 

CIAMBELLANO (dubbioso) - Un uomo ? - (spia dal basso il geometra indeciso, poi si rialza seccato per la figura)

- Certamente ! Ma come ho potuto pensare una cosa del genere anche solo per un minuto ? Il Grande Libro Sacro dice che il Dio Rosso è per l'appunto rosso e costui invece è bianco come un cencio appena lavato ! -

 

(Poi volta con disprezzo le spalle a Rossi e si rivolge servile al re)

Maestà, ci siamo. Pare che la Grande Melanzana, a forza di fare esperimenti, sia purtroppo riuscita a creare una muffa capace di attaccare le cupole di metallo. I soldati di guardia alla saracinesca riferiscono che in alcuni punti si è assottigliata ed è diventata verde.

AAA1 (fischiando in modo lugubre) - Allora, che facciamo ora ? (risoluto) Forse è venuta l'ora di mettere in pratica il piano numero diciotto ! -

ROSSI (urbano)- Non per ficcare il naso, ma come sarebbe questo "piano diciotto" ? -

CIAMBELLANO (esageratamente servile) - E' un piano perfetto, elaborato da Sua Maestà AAA-1 dopo aver a lungo pensato col suo regale cervello .

AAA1 (con modestia) - Modestamente, non faccio per vantarmi caro uomo, ma io sono abbastanza portato per la strategia! -

ROSSI - Sì, va bene, ma come funziona questo piano ? -

AAA 1 - Semplice ed efficace: prendiamo i nostri disintegratori, saltiamo fuori ed arrostiamo tutte quelle maledette verdure !

CIAMBELLANO (batte le mani) - Bravo ! Bravo ! Viva il re ! -

ROSSI (pessimista) - Secondo me non funziona ! Se uscite dalle cupole le piante, che sono più numerose di voi, avranno la meglio in poco tempo. Sarà meglio che usiate uno degli altri diciassette piani che avete a disposizione. -

 

Il ciambellano abbassa le antenne, il re mette il muso.

 

CIAMBELLANO (depresso)- Non abbiamo altri piani pronti. Il piano diciotto, quello del re, era l'unico che ci sembrava sensato e così abbiamo buttato via gli altri

diciassette. Forse lei ha in mente qualcosa, geometra ?

ROSSI (convinto) - Beh, sì !

AAA 1 (esplode) - E così un geometra senza antenne è più bravo del re di Melissa a fare piani di guerra. Questo non lo posso permettere ! Ti nomino generale, uomo della terra, e spero per te che il tuo piano funzioni, altrimenti, se non ti mangiano le piante, ti mangio io !

 

 

Poi incrocia arrabbiato le quattro braccia e cominciò a battere nervosamente i piedi di destra.

 

ROSSI (con aria da Napoleone che riflette) - Beh, questo è il mio piano : le piante vogliono entrare ? E noi le lasceremo entrare !

 

Scoppia un certo parapiglia.

AAA1 (inferocito) - Bello stratega ci hai portato, caro il mio esploratore spaziale! Quasi quasi vi spedisco tutti e due come ostaggi dalla Grande Melanzana ! -

 

VOCE RECITANTE (musica da Gazza Ladra di Rossini) - Il geometra-generale allora si spiegò meglio. Raccontò di certe città sulla terra che, assediate dai nemici, avevano usato con successo lo stesso stratagemma: avevano aperto le porte a sorpresa e lasciato entrare l'avanguardia del nemico, di solito la cavalleria; poi avevano richiuso le porte ed avevano sconfitto fra le case i nemici entrati, riportando piccole ma importanti vittorie. Intanto avrebbero avuto il tempo di tendere la trappola alla grande melanzana. Quindi parlò loro di Ulisse il greco e del cavallo di Troia: raccontò che l'eroe ed i suoi uomini si erano nascosti nell'interno di un grande cavallo di legno ed erano entrati con questo stratagemma all'interno dell'imprendibile città nemica di Troia. Una volta dentro avevano atteso la notte e poi avevano aperto le porte della città al resto dell'esrcito greco, provocando la sconfitta dei Troiani.

 

 

 

ROSSI (marziale) - Invece del cavallo di Troia, noi useremo il cocomero di Melissa! Trucchiamo un'astronave da vegetale ed arriviamo con quella indisturbati fino al quartier generale della Grande Melanzana. L'arrostiamo, vinciamo la guerra e liberiamo il pianeta da questa calamità .

 

 

Fischi pieni d'ammirazione e ritrovato ottimismo.

 

 

Fine della seconda scena

 

ELVIRA (incredula) - Tu generale ! Ma lo sai che hai una bella fantasia ? ! Al massimo tu puoi fare il generale dei giocatori di boccette o di biliardo. Ma se non hai neppure fatto il servizio militare perché avevi i piedi piatti ? E saresti diventato generale di un esercito di un altro pianeta. E magari hai anche combattuto...

ROSSI (orgoglioso) - Certo ! E ho anche vinto !

ELVIRA (sferzante) - E chi avresti sconfitto ?

ROSSI (sempre più orgoglioso) - La Grande Melanzana, il terrore di Melissa.

ELVIRA (ride a crepapelle e sfotte) - Una melanzana ! Il generale Marco Rossi ha sconfitto una melanzana ! E con che cosa l’hai affrontata ? Col coltello e la forchetta ?

ROSSI (scocciato) - C’è poco da fare dello spirito : era una melanzana mutante alta tre metri e guidava la rivolta delle piante. (quasi triste al ricordo) L’ho distrutta col disintegratore : sento ancora l’odore di verdura alla griglia che si spandeva nell’aria attorno a me mentre la melanzana, colpita dal mio raggio, moriva...

ELVIRA (misto di ironia e benevolenza) - Verdura alla griglia ? Sei sicuro di non essere stato al ristorante con gli amici e di non esserti ubriacato ?

 

(Elvira accende un frullatore, entra la musica e si apre la scena della morte della melanzana : solo voce narrante ed effetti sonori e luminosi)

 

VOCE NARRANTE - L’astronave CQ, che assomigliava ad un grosso cocomero arancione, venne dipinta di verde, le disegnarono sopra gli spicchi e le aggiunsero le radici. Il risultato era perfetto: un vero enorme cocomero.

Rossi si offrì volontario per la missione, mentre XYZ-23 fu offerto da re AAA-1.

Il giorno dopo, CQ lasciava la cupola metallica e filava via nel cielo indisturbata. Dall'alto XYZ-23 individuò facilmente il rifugio della melanzana. Atterrarono nel fitto della foresta e inosservati si spostarono poi con piccoli saltelli e voletti verso il loro obiettivo. Giunsero infine, un saltello dopo l'altro al quartier generale della Grande Melanzana !

Un centinaio di feroci peperoni rossi sbarravano l'ingresso. Siccome non c'era modo di avvicinarsi di più senza provocare la reazione dei peperoni, Rossi e XYZ decisero di attendere che la melanzana uscisse all'aperto.

Fu un'attesa lunga, ma verso la sera del giorno arancione la Grande Melanzana uscì.

 

ROSSI (tipo Rambo) - Andiamo ! - (spara dappertutto col disintegratore, con grida da pirata all'arrembaggio. XYZ-23 lo segue strombettando feroce.)

MELANZANA (versi da film dell’orrore, effetti speciali, urla di melanzana colpita e gemiti di melanzana morente)

Rossi e XYZ saltellano abbracciandosi, XYZ fischia e strombetta.

 

fine della terza scena

si torna alla realtà quotidiana

 

ROSSI (orgoglioso) - Hai visto ? Te che non ci credevi. Ho salvato Melissa, io !

ELVIRA (fingendo ammirazione) - Bravo, bravissimo. Sei un vero eroe ! Hai arrostito una melanzana cattiva e hai salvato un pianeta. E per fare una sciocchezza di questo genere c’era bisogno di stare via tutto il giorno ?

ROSSI (didattico) - Vent’anni Elvira, vent’anni. Ho viaggiato nel tempo per via di un errore del ciambellano e sono finito nel passato del pianeta.

ELVIRA ( insopportabile) - Passato prossimo, passato remoto o trapassato prossimo ?

ROSSI (pensoso, ricorda un momento difficile) - Passato remotissimo. Ero solo, su quel pianeta straniero e attorno a me c’erano solo scimmie. Allora ho capito che ero lì perché avevo un compito e ho fatto la sola cosa che potevo fare...

ELVIRA (con l’aria di tirare ad indovinare) - Hai aperto uno zoo ?  Fondato un circo ?

ROSSI (serio) - No, ho fatto il maestro. Ho capito che quelle scimmie erano i Melissiani primitivi e così ho insegnato a quelle strane creature ad accendere il fuoco, a parlare, a piantare il grano...

ELVIRA (quasi preoccupata) - Tu piantare il grano ? Ma se curare il giardino non ti è mai piaciuto ! Ma di che grano parli ? Non è per caso che non ti senti bene, Marco ? Aspetta, ti faccio un bel caffè che poi ti senti meglio.

 

 

(Rumore del caffè che viene su, colonna sonora, porta che si apre.)

 

quarta scena, la scuola di civiltà

 

Rossi (pieno di buona volontà)- Queste scimmie melissiane sembrano intelligenti, ma sono ignoranti come lo era l'uomo di Neanderthal. Sarà meglio cominciare con roba facile. (prende due pietre le mostra agli animali e pronuncia spiccicando bene la parola :) Sassi ! -

 

(Poi le sbatte con violenza l'una contro l'altra, finché una delle due si scheggia e diventa tagliente. Allora

mostra la pietra affilata, tocca con un dito il taglio e dice )- Ahi ! -

 

(Le scimmie azzurrine trovano il gioco meraviglioso e si

danno a sbattere pietre con grande frenesia : di tanto in tanto corrono da Rossi a mostrargli la pietra rotta, fischiando divertite o strombettando di gusto, senza che Rossi riesca a fermarle. Dopo aver gridato un po' ed essersi arrabbiato, Rossi si siede su un sasso e guarda quella confusione un po' demoralizzato. Poi li attira con un nuovo gioco)

ROSSI (seconda lezione : fa prendere ad ogni scimmia verde un sasso tagliente e poi indica un ramo)

- Ramo ! -

 

(Con la pietra taglia il ramo, piegandolo e spezzandolo. Si aspetta di essere subito imitato, ma le

scimmie lo guardavano in silenzio, deluse, preoccupate, adirate. Gettano a terra le loro pietre.)

Rossi (si gratta la testa perché non capisce) - E perché fate così adesso ? E solo un ramo. Non è successo niente no ? Boh ? Chi le capisce queste ? ? ?

 

(Poi gli viene un’idea. Raccoglie il ramo, lo spezza ancora e lo mostra alle scimmie ottenendo fischi di disapprovazione.)

ROSSI - Ah ! Forse ho capito ! Vi arrabbiate perché gli alberi sono le vostre case, vero ? ! Ora vediamo subito.

 

(Così prova con una canna di fiume : nessuna reazione.

Anzi cominciano a tagliare canne con la stessa infantile foga con cui avevano spaccato sassi al fiume. Rossi non riesce neppure stavolta a fermarle.)

ROSSI (impotente, arrabbiato) - Fermatevi, brutte bestie zuccone ! Non c’è bisogno che peliate tutta la riva del fiume ! Era solo per farvi un esempio !

 

(Poi il maestro infelice si siede e aspetta rassegnato.

Quando le scimmie si calmano tornano a prestargòli attenzione.)

ROSSI (col morale basso, ma costruttivo) - Ora vi faccio vedere come si costruisce con le canne una capanna. Per prima cosa bisogna fare una fila di buchi per piantare le canne vicine.

 

( col suo sasso scava un buco per terra profondo una trentina di centimetri e dice indicandolo) - Buco ! -

 

(Poi vi pianta la canna e la ferma ben bene riempiendo

lo scavo fatto con la terra. Si accingeva poi a piantare un'altra canna, ma i suoi allievi lo precedono: in disordine e in una eccitata confusione di fischi cominciano a fare buchi dappertutto).

ROSSI (disperato) - No così ! Aspettate ! Animalacci impazienti, mostriciattoli ! Fermi, Fermi !

(quando le scimmie finalmente si calmano tornano ancora da lui)

ROSSI (deluso e con fare pessimistico) - Proviamo con l’agricoltura. Chissà che non vada meglio...

 

(Cerca fra l’erba e trova una pianta che ricorda vagamente il grano, a parte il colore azzurro dello stelo e delle foglie. Dà il via allora ad una buffa pantomima didattica: prende un seme e dice rivolto ai suoi allievi)

- Grano ! -.

Quindi fa l'atto di infilarlo nella terra; poi con le mani unite comincia a salire dal suolo fino ad aprirle ad un metro circa d'altezza, volendo rappresentare con quel gesto la pianta che si sarebbe sviluppata da quel seme. Alle scimmie la recita piace così tanto che al geometra

Rossi pare di capire che queste vogliano un "bis". Così replica due o tre volte tutta la scena fra fischi eccitati e strombettamenti.

Poi le scimmie si buttano in questa nuova attività con lo stesso feroce entusiasmo dimostrato nelle precedenti "lezioni". Scavano con foga e piantano di tutto: semi, foglie, sassi, rametti rotti, cespugli... Concludono immancabilmente l'operazione imitando la scena mimata dal geometra, accompagnando il movimento con un fischio "a crescere" che rappresenta lo sviluppo della pianta

ancor meglio dei gesti. Seduto in un angolo della radura, il geometra/generale/eroe/dio Rossi si tiene la testa fra le mani in un gesto pieno di sconforto)

ROSSI - Mamma mia ! Speriamo che XYZ venga presto a prendermi perché io qua con queste stupide scimmie non ci voglio restare. Sembra che siano intelligenti e capiscano quello che chiedo loro di fare. Invece a loro sembra soltanto un bel gioco e non capiscono proprio niente. BRANCO DI IMBECILLI !

 

(Poi si gira come per allontanarsi, scuotendo la testa. Fra i suoni di trombetta lo raggiunge però il suono di una parola)

SCIMMIETTA VERDE (impacciata) - ... Ccccillii ... -

 

(Il signor Rossi si blocca con un sobbalzo, come se avesse sbattuto in un muro invisibile. Poi si gira lentamente, si guarda intorno con occhi indagatori e ripete)

ROSSI (titubante) - Imbecilli... -

SCIMMIA VERDE (già più sicura) - Ccilli ! -

ROSSI (grida correndo ad abbracciare la scimmietta) - Tu parli ! Tu parli ! - (Poi la molla e comincia a ridere come un matto) - Parlano ! Le scimmie parlano ! Evviva !

 

(Poi si rotola nell'erba tirandone per aria dei ciuffi, fa capriole come un bambino. Eccitate dalla frenetica gioia del loro dio, le scimmie si danno ad imitarlo ruzzolandosi sull'erba della radura in mezzo ad un concerto di fischi assordante. Qualcuna di loro prende a sbattere pietre al ritmo dei cori da stadio)

 

fine della quarta scena

ELVIRA (sempre comprensiva) - E come avresti fatto a tornare dal passato di Melissa ? E perché sei ancora così giovane se hai trascorso venti anni su quel pianeta ?

ROSSI (sorpreso) - Non lo so. Ero lì che stavo tornando verso al mia scuola, quando un vortice mi ha preso...

 

(rumore di ventilatore o spremiagrumi, musica, scena del vortice - strisce di carta argentata mosse da un ventilatore, Rossi finge di nuotare)

ELVIRA (accondiscendente, quasi come se fosse un bambino che racconta frottole) - E bravo, bravo... E così hai insegnato la civiltà alle scimmie di Melissa. Bravo, bravo... Chissà, forse con l’allenamento che hai fatto in questi venti anni che dici tu, ora sei in grado di insegnare l’educazione anche a quei due lazzaroni dei tuoi figli !

ROSSI (deluso ma comprensivo) - Tu non mi credi Elvira e io ti capisco. Ma è andata proprio così. Tutto è cominciato con un rumore nel bagno e chissà, forse potrebbe anche accadere di nuovo...

 

 

(si apre una porta e appare un altro extraterrestre, diverso da XYZ, che sta esplorando il bagno... musica.)

 

fine

 

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